Ma prima la poesia...
San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male
Premetto che i cenni presenti qui sotto, sulla storia del santo, li ho spudoratamente copiati e incollati da Wikipedia
San Giacomo il Maggiore dopo l'ascesa di Gesù al cielo iniziò la sua opera di evangelizzazione della Spagna spingendosi fino in Galizia, remota regione di cultura celtica all'estremo ovest della penisola iberica. Terminata la sua opera Giacomo tornò in Palestina dove fu decapitato per ordine di Erode Agrippa nell'anno 44. I suoi discepoli, con una barca, guidata da un angelo, ne trasportarono il corpo nuovamente in Galizia per seppellirlo in un bosco vicino ad Iria Flavia, il porto romano più importante della zona. Nei secoli le persecuzioni e le proibizioni di visitare il luogo fanno si che della tomba dell'apostolo si perdano memoria e tracce. Nell'anno 813 l'eremita Pelagio (o Pelayò), preavvertito da un angelo, vide delle strane luci simili a stelle sul monte Liberon, dove esistevano antiche fortificazioni probabilmente di un antico villaggio celtico. Il vescovo Teodomiro, interessato dallo strano fenomeno, scoprì in quel luogo una tomba, probabilmente di epoca romana, che conteneva tre corpi, uno dei tre aveva la testa mozzata ed una scritta:"Qui giace Jacobus, figlio di Zebedeo e Salomé". » |
Per questo motivo si pensa che la parola Compostela derivi da Campus Stellae (campo della stella) o da Compos Tellum (terreno di sepoltura).
Ma come dicevo prima, a proposito di questo santo e di stelle, i siciliani sostengono che quando San Giacomo morì, non fu trasportato da una barca trainata da un angelo come è scritto sopra, ma gli angeli presero il suo corpo per portarlo in Galizia volando con le loro morbide ali e lungo il loro passaggio nel cielo lasciarono una lunga scia che avrebbe formato quella che adesso si chiama Via Lattea che in siciliano viene appunto chiamata "a strata' i san Jaccubu' a Lizzia", cioè la strada di San Giacomo verso la Galizia.
San Giacomo, inoltre, è il santo patrono della città di Caltagirone, in provincia di Catania, famosa per le sue ceramiche e per la scalinata di Santa Maria del Monte di centoquarantadue gradini rivestite di maioliche.
Caltagirone anticamente era famosa anche per un'altra cosa, cioè la città che possedeva il patrono con gli occhi impiastricciati.
Perchè?
Perchè i devoti al santo, per chiedere la grazia al loro protettore, gli tiravano in faccia dei fichi. Se il fico rimaneva appiccicato significava che la grazia sarebbe stata concessa, se si staccava no.
Che ne dite dell'umorismo siciliano?
In realtà esistono tante altre storie dove si prende un pò in giro la religione cristiana ma magari ve le racconterò un'altra volta.
Buona serata col naso all'insù, spero possiate esprimere un desiderio per ogni stella che cade e che soprattutto si possa avverare ciò che desiderate.
Nel caso in cui non vada bene passate da Caltagirone con un paio di fichi in mano...
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